Giudicare secondo Dio

La liturgia ci presenta come Dio si fa presente nella storia e di come dobbiamo aprire il nostro cuore a nuovi criteri di discernimento e di giudizio per cogliere la novità di Dio che ci apre la via della salvezza.

In Pietro c’è una concezione malsana di Dio: davanti alla prospettiva del mistero pasquale che Gesù ha prospettato ai suoi discepoli, Pietro non può permettere che questo accada. Pensare (meglio: giudicare, valutare) secondo gli uomini o secondo Dio, questo è il discrimine tra un discernimento secondo lo Spirito di Dio e uno secondo lo spirito del mondo, cioè Satana.

 

Pietro crede che l’importante è essere preservati dalla morte per avere la salvezza, mentre per Gesù la salvezza per sé e per tutti la si ottiene passando attraverso la morte.

 

Questo è il mistero pasquale di salvezza per noi uomini: se lo accogliamo viviamo secondo lo Spirito del Signore, non temiamo la morte e troviamo la vita. Altrimenti saremo preda della nostra paura di morire e ci affideremo al signore della morte, cioè Satana, che ci promette una falsa salvezza.

 

Gesù ci invita dunque a seguirlo senza timore nella via della croce per giungere così alla vera vita. La croce non si costruisce con le nostre mani, ma ci si ritrova in croce se si segue Gesù che ci amati fino in fondo. La croce è la conseguenza dell’opposizione del mondo a Dio e a Gesù che annuncia la venuta del suo regno.

 

Accogliendo il regno e le sue conseguenze si troverà la vita, passando però per la morte. D’altronde l’uomo morirà in ogni caso. Solo affrontando la morte in compagnia di Gesù possiamo credere di superarla come è accaduto a lui. Se invece vogliamo salvarci con le nostre mani, ci troveremo con un pugno di mosche in mano, perché Dio è il Signore della vita e non noi.

 

 

 

31 agosto 2014 - XXII Domenica tempo ordinario - Anno A

 

Matteo 16,21-27

 

In quel tempo, 21 Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

 

22 Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». 23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

 

24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

 

26 Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?

 

27 Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

 

Scritto da Marco Bonarini