Gesù pane vivo che ci vivifica

La liturgia ci invita a meditare sul sacramento dell'eucarestia quale strumento di salvezza che Gesù realizza.

Il giorno seguente la moltiplicazione dei pani, Gesù pronuncia un lungo discorso sul significato di quanto accaduto.

 

Gesù si identifica con il pane disceso dal cielo, la manna che aveva nutrito il popolo nella traversata del deserto. Egli non solo è pane, ma è tutto il suo corpo, la sua carne che ora dà la vita.

 

I Giudei faticano a comprendere questo doppio livello simbolico: dal pane a Gesù, da Gesù alla sua carne. Mangiare la carne di Gesù e bere il suo sangue vuol dire identificarsi con il suo agire che è fonte di vita e, in questo modo, farlo proprio, così da partecipare alla vita del Signore risorto e farne diventare partecipi gli altri.

 

Al v. 57 c’è la chiave del discorso di Gesù che ci fa uscire dalla materialità della carne da mangiare per farci entrare nella dinamica della relazione tra il Padre e il Figlio.

 

Gesù enuncia la similitudine che esiste tra il mandato del Padre, che ha la vita, al Figlio: quella di dare la vita agli uomini, e colui che mangia Gesù, che vivrà per il Figlio.

 

Il Padre manda il Figlio, che vive per il Padre,

 

è simile a:

 

chi mangia me, vivrà per me.

 

E’ una similitudine che possiamo chiamare “sghemba”, non dritta, ma che ci fa comprendere come chi incorpora il mandato del Padre al Figlio, vivrà dello stesso mandato del Figlio.

 

Ora Gesù è più della manna, che non permise ai padri di vivere, infatti essi videro la morte. Gesù è un pane che fa vivere in eterno, cioè anche se si muore, si vivrà con lui risorto.

 

 

 

22 giugno 2014 - Solennità del Corpo e Sangue di Cristo - Anno A

 

Giovanni 6,51-58

 

In quel tempo, Gesù disse alla folla:

 

51 «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

52 Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

 

53 Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

 

56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58 Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

Scritto da Marco Bonarini