Fedeli testimoni di Gesù

Il 29 giugno la Chiesa festeggia i due apostoli che hanno predicato con fedeltà l'evangelo di Cristo Gesù al mondo.

Il Vangelo ci mostra la presa di coscienza decisiva di chi è Gesù.

 

Gesù sta annunciando il Vangelo, la buona notizia che Dio si fa vicino al suo popolo con il suo amore, che si manifesta nel perdono dei peccati e nelle guarigioni che Gesù compie. Gesù continua anche nella educazione dei suoi discepoli. Li ha scelti perché stessero con lui per annunciare anche loro il Vangelo. Pietro è quello che prima degli altri comprende chi è veramente Gesù, non solo un profeta, ma il Cristo, il messia atteso per la salvezza d’Israele.

 

Pietro è beato perché il Padre gli ha rivelato questa verità su Gesù. Per questa professione di fede Pietro diventa pietra su cui costruire la comunità dei discepoli: è la sua fede trasparente in Gesù e nel Vangelo che rende coesa la comunità e la rende testimone dell’amore di Dio per tutti.

 

Il potere di legare e sciogliere non è un potere arbitrario, ma si fonda sull'esperienza del tradimento che Pietro compie nel cortile di Caifa, durante il processo a Gesù di fronte al sinedrio, e che Gesù perdona con uno sguardo pieno di compassione (Lc 22,61). Questo perdono si accompagna alla pace che Gesù offre ai suoi discepoli mentre, dopo la pasqua, si ritrovano chiusi in una casa per paura dei Giudei e consapevoli del loro aver abbandonato Gesù durante la sua passione e morte.

 

Pietro non può legare e sciogliere altro che quello che ha imparato da Gesù stesso: il perdono dei propri peccati e di come Gesù perdonava i peccatori, dalla donna colta in flagrante adulterio al paralitico che gli calano dal tetto per essere guarito. E’ da questa complessa esperienza del perdono di Gesù che Pietro è educato all’esercizio di questo particolare potere di amore: perdonare i peccati per rimettere in moto la vita propria e altrui bloccata dal peccato.

 

 

29 giugno 2014 - Solennità dei santi Pietro e Paolo - Anno A

 

Matteo 16,13-19

 

In quel tempo, 13 Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14 Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».

 

15 Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

 

17 E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18 E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

 

Scritto da Marco Bonarini