Cercare il regno di Dio dà gioia

Il regno di Dio si fa trovare da chi lo cerca con cuore sincero ed è motivo di grande gioia trovare il tesoro della vita.

Gesù sta concludendo il discorso in parabole sul regno di Dio e la dinamica che lo contraddistingue.

 

La prima parabola riguarda il carattere nascosto del regno. Occorre cercarlo per poter entrare in possesso del luogo dove si nasconde, che è la storia dell’umanità.

 

La seconda parabola riguarda ancora la ricerca del regno come di qualcosa di prezioso che richiede la propria spogliazione per poterlo ottenere.

 

La terza parabola ci rivela che il regno di Dio accoglie tutti, buoni e cattivi e che solo alla fine dei tempi ci sarà il giudizio di Dio che farà la verità sulla storia. L’annuncio del giudizio è sempre un invito alla conversione, perché c’è ancora un tempo in cui è possibile adeguare la propria vita alla realtà del regno di Dio che viene.

 

I discepoli affermano di avere compreso la relazione che occorre avere con il regno di Dio.

 

Naturalmente bisogna tenere in considerazione anche quanto abbiamo meditato nelle due domeniche precedenti, in particolare la parabola del seminatore che si focalizza su ciò che si oppone all’accoglienza della parola di Dio e la parabola della zizzania che ci rivela come nella storia non è previsto da parte di Dio l’eliminazione del male, altrimenti tutti – essendo peccatori – saremmo già morti, ma è un appello alla conversione del cuore e dell’agire quotidiano.

 

Gesù conclude questo discorso con un’ultima parabola che riguarda chi accoglie la sua parola: lo scriba interpreta la parola di Dio sapendo trarre insegnamenti secondo la tradizione, ma anche sapendoli adattare alla storia che cambia, proprio come ha fatto Gesù che ha ribadito la tradizione, ma l’ha innovata là dove essa non era più conforme al disegno di Dio.

 

Gesù, guidato dallo Spirito, non si è fatto scrupolo di mutare la tradizione, per un bene maggiore per l’uomo, ponendo tutto il suo insegnamento al servizio dell’annuncio del regno di Dio e della conversione che Dio chiede a ciascuno di noi.

 

 

 

27 luglio 2014 - XVII Domenica tempo ordinario - Anno A

 

Matteo 13,44-52

 

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:

 

44 «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

 

45 Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

 

47 Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49 Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

 

51 Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52 Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

 

Scritto da Marco Bonarini