Anche l'Europa dice che "sulla fame non si specula"

Questa notte è arrivato l'accordo sulla direttiva Mifid dopo due anni e mezzo di dibattito. L'Europa introduce nuove regole sulla trasparenza dei prodotti finanziari scambiati nell'Ue.

Lo comunica una nota del Parlamento Europeo che riferisce di un accordo informale raggiunto dai negoziatori di Parlamento e Consiglio dei Ministri.

 

La riforma del Mifid (Market in financial instruments directive) contiene anche punti importanti contro la speculazione sulle commodities, ossia merci e prodotti, in particolare i prodotti agricoli di prima necessità. Queste norme sono anche un risultato di campagne come "Sulla fame non si specula", sostenuta e promossa anche dalle Acli.

 

Come cerca di spiegare la Campagna da qualche anno "l’aumento e la volatilità dei prezzi" di questi prodotti, essenziali sopratutto nei paesi più poveri, dipendono anche da "l'aumento del volume di scambi sui mercati a termine delle materie prime, ovvero la speculazione tramite i futures, strumenti finanziari coi quali si stabilisce 'oggi' a quale prezzo comprare 'domani' un certo bene alimentare, come il grano o il riso".

 

Col pacchetto di norme contenuto nella nuova Direttiva si punta anche a frenare il cosiddetto "trading ad alta intensità", che sostanzialmente affida a complessi algoritmi, in automatico e con tempi di reazione rapidissimi, il via libera ad operazioni di speculazione finanziaria "mordi e fuggi".

 

Sebbene si tratti ancora di un accordo informale, dalla Campagna si fa sapere che "in Parlamento europeo c'è già un'ampia maggioranza favorevole" e quindi l'approvazione sarebbe scontata.