In Comunione con il Padre

All’inizio della quaresima, tempo di purificazione e di conversione, la liturgia ci mette davanti alla tentazione per mostrarci come resistergli.

Lo Spirito mette alla prova Gesù prima di inviarlo nel mondo ad annunciare il regno di Dio. Questo accade non tanto per vedere se Gesù resiste alla tentazione, quanto per permettergli di conoscerla da vicino, farne esperienza, così da poter aiutare gli uomini a resistergli con il suo esempio e il suo consiglio.

 

Il tentatore usa sempre la medesima strategia che è esplicitata nella prima lettura.

 

La prima tentazione è un invito a Gesù ad usare della sua natura di Figlio di Dio, cioè di persona che è in comunione con Dio, del suo potere di dare il cibo per la vita. La tentazione sta nel ritenere che una volta ottenuto il cibo, non ci sia bisogno di altro per vivere. Gesù replica quindi al serpente con una citazione di Dt 8,3 in cui Mosè ricorda al popolo il cammino nel deserto e il dono della manna, sottolineando come fosse importante ascoltare la parola del Signore e obbedirvi, più che mangiare del dono ricevuto. Infatti la manna durava un solo giorno e se ne poteva raccogliere la quantità necessaria per un giorno, confidando nella parola di Dio che aveva promesso che il dono sarebbe stato presente fino all’arrivo nella terra promessa.

 

La seconda tentazione riprende ancora la questione se Gesù sia il Figlio di Dio affinché utilizzi il suo potere sugli angeli per salvargli la vita nel caso si fosse gettato dal pinnacolo del tempio. Qui il tentatore usa la Scrittura (Sal 91,11-12: è un salmo che narra che colui che è nella sventura è salvato da Dio) per convincere Gesù della bontà della sua richiesta, ma Gesù non è nella sventura e dunque non si può applicare questo testo ala sua situazione. Gesù risponde citando la Scrittura (Dt 6,6) in cui si riprende ancora la memoria del popolo che ha tentato Dio a Massa (Es 17,1-7). Gesù non contrappone una Scrittura ad un’altra, ma le accosta l’una all’altra per mostrarne la verità profonda, cioè che occorre avere fede nella parola di Dio.

 

Nella terza tentazione il diavolo (colui che separa) mostra allora il suo vero volto: egli vuole essere adorato come dio, separando così Gesù dal Padre e dallo Spirito che lo abita. Gesù risponde ancora con la Scrittura (Dt 6,13) per rendere presente al diavolo che lui non si lascia separare dal Padre cui si affida con tutto se stesso secondo il comandamento: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6,5).

 

Colui che si mantiene fedele al Padre e dunque resta in comunione con lui, costui riceve la visita degli angeli che lo riconoscono come amico di Dio e lo servono in segno di vittoria sulla tentazione e la morte.

 

Iniziamo questa quaresima rinnovando la nostra fedeltà alla parola del Signore e mantenendoci in comunione con lui.

 

 

9 marzo 2014 - I Domenica di Quaresima - Anno A

 

Matteo 4,1-11

 

In quel tempo, 1 Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».

 

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6 e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». 7 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».

 

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9 e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10 Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

 

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

 

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