Vide e credette

La Pasqua è la festa della salvezza. La mattina di Pasqua è piena di sorprese: la vita vince la morte e si manifesta così la giustizia di Dio.

Maria va in cerca di un corpo che nessuno riesce a trovare, ma che si farà trovare lui stesso, non più morto, ma vivo, irriconoscibile se non come una voce piena di amore che pronuncia il nome di ciascuno (Gv 20,11-18).

 

Maria di Magdala va a compiere i riti prescritti per la sepoltura che non era stato possibile compiere la sera in cui Gesù era morto, a causa della Pasqua imminente. Infatti è più importante celebrare la Pasqua di liberazione che compiere dei riti per la sepoltura di un morto. Questi possono aspettare, mala celebrazione delSignore che dà la vita non si può rinviare.

 

Maria è come persa, senza un corpo da onorare, e torna da coloro con cui ha condiviso una parte della vita, quella più significativa per lei, che era stata liberata da sette demoni (Lc 8,3), se identifichiamo, secondo la tradizione, Maria di Magdala e Maria Maddalena. Il corpo morto di Gesù è in balia di sconosciuti, secondo Maria, e il suo attaccamento è degno di rispetto.

 

Pietro e il discepolo amato corrono verso il sepolcro e anche loro constatano l’assenza del corpo di Gesù, ma il racconto si fa più preciso: menziona i teli e il sudario privi del corpo che avvolgevano, come se avessero finito di compiere la loro funzione. Ciò che Pietro e il discepolo amato constatano è l’assenza di un corpo morto ed èl’amore del discepolo amato che gli fa comprendere la Scrittura che annunciava la resurrezione dai morti del Cristo, inviato da Dio per la salvezza degli uomini.

 

L’assenza di un corpo morto rivela la presenza di un corpo vivo che si renderà presente per essere riconosciuto e amato. Le Scritture hanno annunciato tutto ciò, ma è solo la presenza di Gesù risorto che le renderà comprensibili. Se l’annuncio della resurrezione è misterioso, perché non sappiamo cosa vuol dire risorgere dai morti, è l’esperienza di Gesù vivo, che si rende presente ai discepoli e che essi testimoniano per noi, che svela il mistero della morte e della vita.

 

La vita vince la morte e chi crede in Gesù avrà la vita eterna «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16).

 

 

 

20 aprile 2014 - Pasqua di Resurrezione - Anno A

 

Giovanni 20,1-9

 

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

 

2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

 

3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

 

6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.

 

8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

 

Scritto da Marco Bonarini