Un discorso che indica le vere priorità per la politica, che esprime la consapevolezza della gravità della crisi e che delinea un orizzonte di speranza per il Paese”. Questo il primo commento di
Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli al Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento.
“Il nuovo Capo dello stato – prosegue Bottalico - ha indicato con chiarezza il pericolo che la crisi economica intacchi i principi su cui si fonda la nostra convivenza democratica. Contro questo pericolo Mattarella ha delineato una 'agenda esigente' per riavvicinare le istituzioni ai problemi del popolo. Le Acli condividono punto per punto questa agenda: il diritto al lavoro che molti hanno perso o non trovano più, specie tra i giovani e nel Mezzogiorno, l'esclusione sociale e la lotta alla povertà dilagante, l'impegno a garantire i servizi sociali fondamentali. Per affrontare questi problemi servono politiche economiche adeguate. Abbiamo molto apprezzato l'invito del Capo dello Stato ad alimentare l'inversione del ciclo economico, a livello europeo coniugando necessariamente al consolidamento finanziario una robusta iniziativa di crescita capace di far ripartire la domanda interna.
Siamo grati al Presidente per aver ricordato che l'unità del Paese, così come indica la Costituzione, non può prescindere dal ruolo della famiglia e dei corpi sociali intermedi, garanzia di una piena partecipazione alla vita pubblica, così come dal proseguimento del percorso delle riforme istituzionali.
Mattarella ha anche ricordato che la Costituzione impone di ripudiare la guerra e di promuovere la pace ed è stato molto chiaro sulla tremenda sfida lanciata dal terrorismo internazionale: sarebbe un grave errore collocarla nell'ottica dello scontro tra religioni o tra civiltà.
È da sottolineare anche l'appello che il Capo dello Stato ha rivolto all'Unione Europea perché sia 'più attenta, impegnata e solidale' di fronte all'emergenza umanitaria costituita dall'accoglienza dei profughi in fuga da miseria e guerra, che cercano un futuro in Europa.
Per queste ragioni – conclude Bottalico – le Acli si sentono impegnate a dare il loro contributo alla realizzazione di questa 'agenda esigente' indicata dal Presidente della Repubblica, nei territori e nei settori in cui operano, creando legami di comunità in modo che nessun cittadino possa sentirsi solo o dimenticato dalle istituzioni”.