Dossier: le frontiere del welfare italiano

L’esigenza di definire nuove ed efficaci politiche di welfare è una costante della nostra storia recente e la crisi non ha fatto altro che rendere più evidente l’inadeguatezza del nostro sistema di protezione sociale nella sua forma convenzionale.

Un modello incentrato più su aiuti monetari diretti alla domanda (pensioni, sussidi vari, redditi di cittadinanza, ecc.) che sull’offerta di servizi non solo è diventato insostenibile da un punto di vista economico, ma è anche inefficace.


La continua differenziazione dei bisogni a tutti i livelli (per fasce d’età, genere, ambiti territoriali, etc.) rende, infatti, sempre più improduttive le risposte standardizzate. In particolare, l’invecchiamento della popolazione e la contrazione della popolazione attiva sono fattori trainanti nella definizione di nuovi bisogni.


Questo non significa che dobbiamo rinunciare alla protezione sociale pubblica: con tutti i suoi difetti, lo stato sociale rappresenta comunque una risorsa; un importante perno di sviluppo su cui investire e un elemento imprescindibile per una società equa, in grado di garantire uno standard minimo di benessere e di pari opportunità.


La sfida per il welfare del futuro sarà dunque quella di riuscire ad intercettare i bisogni dei cittadini, valorizzandone la dimensione partecipativa, territoriale e di prossimità.


Il dossier proposto dalla Fondazione Achille Grandi per il Bene Comune, “Le frontiere del welfare italiano: nuovi modelli e prospettive future”, attraverso una breve analisi di contesto e una disamina del funzionamento del sistema di protezione sociale italiano a livello normativo e finanziario, è stato pensato come uno strumento di riflessione per discutere dell’evoluzione e delle conseguenze economiche, culturali e sociali che sta attraversando il nostro sistema di welfare al fine di sviluppare proposte politiche e di azione sociale.

Scarica il dossier dal link qui sotto.

Dossier_ Le frontiere del welfare.pdf
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