Giusto settant'anni. Il Presidente nazionale Roberto Rossini sul 2 giugno

«La Repubblica ha giusto settant'anni! Settant’anni alla ricerca di una giustizia sociale possibile, con istituzioni concepite per promuovere l’uguaglianza, la libertà e la partecipazione di tutti alla vita del Paese». È questo il principale significato, secondo Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, da cogliere in questo 2 giugno, che segna anche i settant'anni dall'elezione dell'Assemblea Costituente.

 

«L'auspicio – prosegue Rossini - è che i valori e le battaglie da cui è sorta la Repubblica e la Carta costituzionale, animino anche il dibattito in corso sulle riforme costituzionali, perché solo da istituzioni giuste nascono politiche sociali giuste. Guardiamo, dunque, alla ricorrenza della Festa della Repubblica con la necessità di superare le nuove fratture sociali provocate dalla crisi, di ricreare un clima di fiducia nel futuro e di partecipazione, con istituzioni democratiche sempre più capaci di rappresentare, di includere e di decidere nell'esclusivo interesse del bene comune.

 

In tal senso giudichiamo molto positivamente il mantenimento del Servizio Civile nel quadro di una Difesa civile e non armata della Patria nel momento in cui è stato reso universale dalla recente riforma del Terzo Settore.

 

In questo lungo percorso compiuto per la conquista dei diritti sociali e politici di cui godiamo, appare emblematico il ricordo del riconoscimento del diritto al voto delle donne che fu sancito il 2 giugno di settant'anni fa. La Repubblica italiana nacque con questo atto altamente popolare. E per questo suscitò molte speranze: di pace, di giustizia e di sviluppo sociale, di una democrazia partecipata e rappresentativa, di un progetto di unità per l'Europa. Speranze – conclude il presidente Rossini - che sono adesso affidate alla responsabilità di tutti e che le Acli intendono in ogni modo rafforzare».